Manfrotto Befree GT Advance -Recensione

La sera ti metti li, pensi ad una fotografia che vuoi fare, anzi, è tutto il giorno che ci pensi. Componi il set, metti la macchina sul treppiede, sblocchi la testa e… clack! La testa ti rimane in mano. E quindi? Quindi bisogna per forza comprare un nuovo treppiede. Pronti via! Si va in negozio.

Si, in negozio, perché il treppiede per me bisogna toccarlo con mano e provarlo, anche se sono partito con le idee superchiare: volevo un Manfrotto BeFree.

E con un Befree me ne sono tornato a casa. Ma quale tra i tanti? Ebbene, ho scelto un BEFREE GT ADVANCE TWIST.

Prima sensazione: rispetto a quello che avevo prima è fantasticamente piccolo. Ma è altrettanto solido, come non mi aspettavo. Manfrotto è da sempre sinonimo di robustezza, ma qui, per me, si sono superati. 

Partiamo subito dalle note negative: se posso permettermi, anche se a volte potrebbe non interessare, manca una bolla. Va beh, non che sia indispensabile, ma fa sempre comodo. Altra cosa le istruzioni. Sono diventato matto a capire che nella manopola dello sbloccaggio della testa c’era una controghiera per sbloccare la testa e controllare la frizione. Va beh, una volta capito, tutto liscio. Queste per me le uniche due note negative.

Ma partiamo dal mostrarvi come è fatto.

Il Befree è veramente piccolo e viene venduto con la sua comoda sacca porta treppiede brandizzata manfrotto, sempre comoda per i viaggi quando non lo si deve usare spesso. Poi, personalmente penso lo userò quasi sempre fuori dalla borsa e attaccato allo zaino. 

Da chiuso misura 43 cm per 1,85 kg di peso con la testa montata. Ah, questa combinazione è con la testa a sfera 496, che monta la piastra 200 PL PRO. Testa comodissima nell’utilizzo, frizionata ed è veramente maneggevole.

Dicevamo: questo ha 4 sezioni con lo sgancio M-LOCK Twist, ovvero bisogna girare i pomelli sulle gambe e si sbloccano le varie sezioni. Facile e semplice da utilizzare.

Sbloccate tutte le gambe e alzata la colonna centrale questo piccoletto arriva ad un’altezza massima di 164 cm, che penso sia utile per quasi tutte le applicazioni che vogliamo fare. Raramente ho usato il treppiede così alto a dire la verità, quindi non è un parametro di cui ho tenuto conto per la scelta. Diciamo che più c’è meglio è e se serve lo possiamo utilizzare.

Le gambe tra l’altro possono essere aperte fino a 89° con degli sganci rapidi veramente veloci e semplici, che rendono questo piccolo gioiellino un fulmine quando lo si deve muovere. In termini di maneggevolezza penso che la Manfrotto si sia superata con questo treppiede.

Un’altra particolarità del “gruppo gambe”, è la presenza di un inserto “Easy Link”, che da la possibilità di montarci accessori tramite dei bracci speciali. Un altro punto a favore per chi vuole utilizzare monitor esterni o altro. 

Passiamo alla testa. La 496 Manfrotto come dicevo monta la piastra 200 PL PRO che è compatibile con gli attacchi RC2 e Arca. Presenta una sfera molto maneggevole che e frizionata, regolabile attraverso la manopola laterale che contiene, all’interno la frizione, rendendo la testa ancora più compatta. Presenta anche una manopola di sbloccaggio per muovere semplicemente la testa ruotandola di 360 gradi, utile per quando si vuole fare solo quel movimento. Altra particolarità è che la testa è intercambiabile, quindi possiamo montare tutte le teste che servono sopra questo piccoletto.

Nel complesso penso che questo treppiede sia un piccolo gioiello per chi ama fare fotografia: maneggevole, leggero, portatile, piccolo, usabilissimo e veloce. Non è economicissimo, ma il gioco vale la candela e i prodotti Manfrotto danno  la certezza che durano nel tempo. 

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